Raggi Solari: Cosa sono e come funzionano

Così invisibili, così diversi.

I raggi solari più pericolosi non sono visibili a occhio nudo: e quando il pericolo è invisibile, proteggersi è più difficile. Per fortuna decenni di studi scientifici sulle radiazioni solari hanno fornito un quadro dettagliato su tipologia, intensità e conseguenze sulla pelle – soprattutto quella più delicata dei bambini, indicandoci come scegliere la protezione solare più adatta.
 
Il sole rilascia molti tipi di radiazioni elettromagnetiche che hanno diversa lunghezza d'onda, diversa quantità di energia e diverso assorbimento dallo strato di ozono: maggiore è la lunghezza d'onda, minore è l'energia nei raggi - e più profonda è la loro penetrazione nella pelle. I principali tipi di radiazioni che colpiscono la pelle sono la luce UV (UVA e UVB), la luce visibile e la luce infrarossa (IR): capirne le differenze è il primo passo per scegliere consapevolmente la giusta crema solare, soprattutto per ​proteggere neonati e bambini dal sole.

Raggi Solari: Cosa sono e come funzionano
 

I raggi UV: massima energia, massima attenzione.

I raggi UV (o raggi ultravioletti) sono quelli che contengono la maggiore quantità di energia: l’intensità dei raggi UV cresce nelle ore centrali della giornata, con l’aumentare dell’altitudine e con l’altezza del sole (per questo sono più intensi nei mesi estivi). Inoltre, possono colpire direttamente la nostra pelle oppure essere riflessi da elementi che ci circondano, come acqua, sabbia e neve. I raggi UV sono quindi i più insidiosi per la cute e sono solo parzialmente filtrati dallo strato di ozono, dalle nuvole e dall'inquinamento. A sua volta, possiamo dividere la luce UV in:
 
- RAGGI UVB: sono molto potenti ma non riescono a penetrare in profondità nella pelle, rimanendo in superficie. Sono i raggi solari che abbronzano la pelle, ma possono causare ustioni ed eritemi superficiali.
- RAGGI UVA: sono i raggi UV con la maggiore lunghezza d'onda. A causa della loro minore energia provocano meno eritemi e abbronzano meno rispetto agli UVB, ma penetrano più in profondità nella pelle: questo vuol dire che possono danneggiare il DNA delle cellule e alterare le fibre di collagene ed elastina, componenti importanti della pelle.
 

L’effetto dei raggi UV sulla pelle. 

Una sovraesposizione a tutti i raggi UV può innescare fenomeni come la comparsa di scottature ed eritemi, l’ipercheratosi (l’ispessimento non solo dello strato corneo, ma anche di epidermide e derma) e il foto-danneggiamento, cioè un’alterazione della pelle che può causare modificazioni delle cellule cutanee e della sua matrice extra-cellulare – arrivando fino a ingenerare reazioni fototossiche, come le dermatiti solari, che sono una possibile causa di sviluppo di tumori cutanei.
 
In una pelle adulta questo può avvenire a causa di un’esposizione prolungata, ma nella pelle dei più piccoli il rischio è presente anche per periodi di esposizione più brevi: per questo la protezione solare ricopre un ruolo fondamentale per il benessere cutaneo.
 

Luce visibile e infrarossa, un caldo abbraccio. 

Le altre due grandi categorie di raggi solari sono la luce visibile, cioè la radiazione emessa dal Sole visibile all’occhio umano, e la luce infrarossa, significativamente filtrata dallo strato di ozono e capace di penetrare la pelle in profondità.
 
I raggi visibili e infrarossi non causano eritema grazie alla loro scarsa quantità di energia, e sono responsabili della sensazione di calore che si avverte sulla pelle quando esposta al Sole: tuttavia non sono da interpretare con leggerezza, poiché potenzialmente possono penetrare lo strato più interno del derma e ossidare o danneggiare sia il DNA che i componenti della pelle, specialmente quella delicata dei bambini.
 

Il consiglio per la pelle degli esperti Fiocchi di Riso. 

Se anche la pelle degli adulti può essere compromessa dall’esposizione ai raggi solari, pensiamo a quella fragile dei più piccoli, non ancora in grado di predisporre le autodifese della melanina: è necessario sottoporla gradualmente al sole, sempre lontano dagli orari più caldi. E difenderla sempre con una crema solare ad alta protezione (SPF 50+) con filtri che facciano da schermo ai raggi UVA, UVB e IR.
 
Anche la formuazione conta: è importante che sia composta da ingredienti naturali dermatologicamente testati per assicurare un’alta tollerabilità, che sia senza profumazioni potenzialmente irritabili e che resista all’acqua, così da non scivolare via dopo il bagnetto.

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