Via il pannolino, è l’ora dello “spannolinamento”

A che età si toglie il pannolino

Lo spannolinamento e il passaggio al vasino, come altre pietre miliari della crescita del bambino (come il primo passo o la capacità di articolare parole), portano spesso con sé dei falsi miti sul “momento adatto” in cui deve accadere: con il rischio, a volte, di forzare i tempi e creare un po’ di tensione.
 
Generalmente questo momento coincide con i 2 anni per le femminucce e con i 3 anni per i maschietti: i neonati infatti non hanno la capacità di decidere autonomamente quando effettuare una minzione. Semplicemente, quando la vescica è piena, il muscolo vescicale si contrae involontariamente e al contempo si rilascia il muscolo sfintere, favorendo così l’espulsione delle urine.
 
A poco a poco, il bambino impara a “sentire” quando la vescica è piena comandando conseguentemente la contrazione del muscolo vescicale: è questo il momento giusto per invogliare il piccolo a togliere il pannolino. L’allenamento lo porterà, dopo i 4 anni, a contrarre e rilasciare a piacimento il muscolo sfintere volontario: avrà così acquisito la capacità di trattenere la pipì, per poi espletarla al momento giusto.
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Come capire se è il momento di togliere il pannolino

Non esiste un vero e proprio “evento rivelatore” per togliere il pannolino: si tratta per lo più di una somma di segnali, indizi che fanno capire che il bambino sta iniziando a prendere coscienza di un gesto fino a poco tempo prima totalmente inconscio e naturale.

Un’esclamazione prima o dopo l’espletamento del bisogno, un’accesa curiosità nei confronti del vasino (magari indotta da alcune storie che lo raffigurano), un pannolino ancora asciutto dopo 2 o 3 ore dall’ultimo cambio: tanti primi passi che, presi insieme, fanno l’inizio del percorso verso lo spannolinamento.

Un percorso che certamente presenterà alcuni ostacoli: per questo è importante mantenere sempre la calma e il sorriso, ricordando che ogni incidente non sarà mai “volontà” del bambino ma semplicemente un fisiologico imprevisto.

Il periodo dell’anno può essere un valido alleato: è consigliato iniziare questo processo in primavera; avere pochi vestiti è un bel vantaggio sia quando il bambino si spoglia, sia nel caso in cui dovesse bagnarsi.

Il rito post-bisogno

Una volta introdotta la routine del bisogno nel vasino, è fondamentale inserire nell’automatismo anche tutti quei gesti dedicati all’igiene e alla pulizia: la detersione delle zone intime con un preparato originale adatto alle pelli più sensibili, un’attenta asciugatura tamponando accuratamente ogni porzione di cute, la protezione delicata della pelle grazie a una pasta cambio che ne preservi la naturale funzione barriera.

È un rituale da costruire insieme, genitori e bambini, e da curare con attenzione: un buon metodo è quello di creare nel bagno un piccolo spazio riservato al bambino, con tutti gli strumenti necessari: il vasino, i prodotti per la detersione e la protezione della pelle, un libro-gioco per distrarlo e aiutarlo a rilassarsi.
 

Il consiglio per la pelle degli esperti Fiocchi di Riso

Come detto, ogni bambino è diverso e affronta il momento di togliere il pannolino e l’avvicinamento al vasino con i suoi tempi e le sue esigenze. Ma alcune cose non cambiano mai: ad esempio, i prodotti per l’igiene e la protezione della pelle necessari dopo l’espletamento dei bisogni. In particolare due: un detergente intimo adatto alle pelli sensibili con ingredienti naturali dermocompatibili, e una pasta cambio che preservi la funzione barriera della pelle nelle zone intime.

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